47.000 vocaboli costituiscono il lessico comune dell’italiano, una lingua ricchissima e da proteggere. Sono 6.500, invece, le parole con cui componiamo il 98% dei nostri discorsi. Chissà da che parte sta la parola “oriundo”, che descrive chi è nato e cresciuto in una nazione diversa dal paese d’origine dei suoi genitori o antenati. Mi interessava sapere se esistesse una parola analoga in francese o tedesco, ma la ricerca non ha dato i risultati sperati. Francia e Germania, per portare due esempi a noi culturalmente e geograficamente vicini, affidano da qualche decennio ormai le sorti dei loro risultati sportivi ad atleti dal doppio passaporto, nati o cresciuti altrove. In Italia, diciamo la verità, facciamo un po’ più fatica…c’è il caso eclatante di Mauro German Camoranesi, campione del mondo nel 2006 a Berlino, ma l’ascesa di talenti oriundi continua ad essere un’eccezione che fa notizia. Se non fosse così, d’altronde, non sarei qui a fare certi discorsi per introdurre @emigussoni10 e @giadalegati_. Le volevamo per diversi motivi: sono brave e ben sopra la media del nostro surf femminile. Sono giovani e quindi in rampa di lancio, possono solo migliorare. Hanno una storia da raccontare ed un pubblico a cui presentarsi.
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