Alla fine di Gennaio partirà il World Championship Tour 2024 che vedrà in prima linea anche il nostro Leonardo Fioravanti. Dopo aver conquistato nono posto e qualificazione olimpica, Leo dovrà vedersela con un nemico in più: il calendario della nuova stagione. Come ogni anno da quando è cambiato il format di gara, a farla da padrona sono le polemiche. Tappe storiche cancellate, gloriosi rientri e l’abbandono di uno sponsor leggendario sono solo alcune delle scintille che incendiano l’inizio di questa nuova stagione agonistica. Andiamo a vedere nel dettaglio cosa cambia.
Billabong lascia il Pipeline Pro dopo 17 anni. Lexus sarà il nuovo main sponsor.
Il World Championship Tour non ha più lo stesso appeal di un tempo, ormai è risaputo. I surfisti core, quelli che una volta erano interessati alle gare e le seguivano con interesse, oggi sono i principali contestatori del cambiamento che è avvenuto all’interno del mondiale di surf. Le grandi aziende di settore quindi, stanno mano a mano abbandonando le competizioni lasciando spazio a marchi extra settoriali che portano ingenti somme di denaro. Queste collaborazioni però, spesso, si esauriscono nello spazio di un paio di edizioni.
Ad accaparrarsi la tappa inaugurale del tour è stata Lexus, il colosso produttore di automobili di proprietà dei giapponesi di Toyota, che nel Pipe Pro ha visto l’occasione giusta per poter lanciare il suo nuovo gigantesco SUV e conquistare il nuovo surfista del 21° secolo. Ad appoggiare la casa automobilistica ci sarà YETI, marchio di accessori outdoor famoso per essere stato uno dei maggiori supporter dei Florence nei loro viaggi intorno al globo. Da notare che su 10 eventi soltanto 3 saranno sponsorizzati da brand di settore: Sunset da Hurley e Margaret River da Rip Curl, che farà il bis supportando anche le Finals.
Il calendario fitto e mal pianificato.
Come ben sapete, il 2024 sarà l’anno dei Giochi Olimpici. Per i surfisti del World Championship Tour questo significa tanti impegni condensati e molti viaggi. Dopo le prime due tappe in terra hawaiana infatti si terrà subito il mondiale ISA al quale gli atleti qualificati alle Olimpiadi saranno costretti a partecipare per ufficializzare la loro presenza ai Giochi. Ma non è finita qui: il mondiale ISA che si terrà a Porto Rico metterà in palio altri 7 posti per Parigi 2024 ed a contenderseli ci saranno anche teste di serie come Morais e Waida, che non sono riusciti a staccare un pass per Parigi 2024 attraverso il Championship Tour. Dei sette posti in palio uno spetta alla nazionale che vincerà la classifica a squadre dei Mondiali Isa, che potrà portare alle Olimpiadi un surfer a sua scelta. Siamo sicuri che la selezione dei team includerà molti atleti del World Championship Tour.
Il vero nemico per i surfisti sarà appunto il calendario. Il waiting period della seconda tappa di Sunset termina il 23 Febbraio, stesso giorno in cui si aprirà in Porto Rico la finestra dei Surfing Games ISA, destinati a concludersi entro il 3 Marzo. Tre soli giorni prima della terza tappa del tour in programma a Peniche, Portogallo. Insomma, un inizio decisamente di fuoco. Il calendario eccessivamente condensato poteva essere gestito in maniera migliore da parte delle due organizzazioni, Isa e WSL, che ancora una volta dimostrano di non essere in sintonia.
Dopo il Portogallo e le due tappe australiane ci sarà un inspiegabile mese di pausa. I sopravvissuti al temuto mid-season cut voleranno verso Teahupo’o che alla fine di Luglio sarà anche la sede dei Giochi. Da Tahiti i surfisti avranno 6 giorni di tempo per raggiungere El Salvador, che anche quest’anno conferma la sua presenza all’interno del circuito grazie agli investimenti del governo. L’ottava tappa pre-olimpica sarà invece l’immancabile Rio, la più odiata dai fan non brasiliani. Saltano invece J-bay (purtroppo) e il Surf Ranch (per fortuna).
Stop Olimpico.
Tralasciando l’immensità delle polemiche proliferate intorno alla sede scelta per le Olimpiadi, fa discutere la decisione di sospendere per quasi 2 mesi il World Championship Tour 2024. Dopo Rio infatti i surfisti qualificati torneranno a Tahiti. Ma non sarebbe stato più semplice far combaciare la gara olimpica e quella WSL nello stesso mese? Soprattutto visto e considerato che, nonostante il waiting period olimpico sia stato prolungato da 3 a 10 giorni, tra la fine della competizione a cinque cerchi ed il ritorno del CT sul grande palcoscenico di Cloudbreak, iconico spot delle Fiji, passeranno solo 2 settimane.
Finals a Trestles. Ancora.
Calo di ascolti, polemiche post gara, licenziamento del CEO e la noia espressa dai tifosi non sono bastati alla WSL per cambiare opinione riguardo alle Finals di Trestles. Per la gioia di Carissa Moore che si è vista strappare due volte su tre il titolo dopo una stagione regolare di dominio, lo spot californiano ospiterà per la quarta volta consecutiva la tappa conclusiva del mondiale. Anche John John Florence ha espresso il proprio disappunto al riguardo e qualcuno ha fatto trapelare la notizia che i due surfer hawaiani abbiano addirittura pensato di boicottare il Championship Tour 2024 per concentrarsi soltanto sulla vittoria di una medaglia olimpica. Al momento entrambi risultano regolarmente nel roster dei partecipanti, ma come insegnano Slater e Medina il ritiro all’ultimo secondo è un’opzione ancora plausibile.
Calendario completo World Championship Tour 2024
- Banzai Pipeline, Hawaii, USA: 29 Gennaio – 10 Febbraio
- Sunset Beach, Hawaii, USA: 12 – 23 Febbraio
- Arecibo, Porto Rico: 23 Febbraio – 3 Marzo
- Peniche, Portogallo: 6 – 16 Marzo
- Bells Beach, Victoria, Australia: 26 Marzo – 5 Aprile
- Margaret River, Western Australia, Australia: 11 – 21 Aprile
Mid-season Cut: Riduzione dei competitor da 36 a 24 uomini e da 18 a 12 donne.
- Teahupo’o, Tahiti, Polinesia Francese: 22 – 31 Maggio
- Punta Roca, El Salvador: 6 – 15 Giugno
- Saquarema, Rio de Janeiro, Brasile: 22- 30 Giugno
Giochi Olimpici di Parigi – Teahupo’o, Tahiti, Polinesia Francese: 27 Luglio – 5 Agosto
Cloudbreak, Fiji: 20 – 29 Agosto
WSL Finals – Lower Trestles, San Clemente, California, USA: 6 – 14 Settembre