Gli eventi di successo nel mondo del surf spesso dipendono dalle condizioni del mare e ammettiamo che per il Quiksilver Festival ad Hossegor i pianeti si sono allineati perfettamente per dimostrare che la WSL non può più permettersi di tenere fuori la Francia dal Tour.
Spiagge gremite come non se ne vedevano da molto tempo e condizioni davvero spettacolari hanno caratterizzato una settimana di eventi nelle Landes. Ad Hossegor si è tenuto il Quiksilver Festival, una gara organizzata con l’intento di riportare il surf professionistico tra le dune dell’Aquitania. Un format molto simile al Vans Pipe Master 2.0 ma decisamente migliore, dove non esistono heat, precedenze e soprattutto dove si gareggia a coppie. Le squadre hanno una serie di “quest” da completare, anche qui traendo ispirazione da Stab Highway, ogni obiettivo portato a termine dà un punteggio che poi sommato alle altre prove decreta il vincitore. Miglior air, miglior manovra, miglior wipeout, miglior tubo e così via: tutto in 4 giorni di fuoco dove la Graviere è tornata ai fasti di un tempo.
Perché il Quiksilver Festival è stato un successo?
Le onde come abbiamo detto in apertura di articolo hanno giocato un ruolo fondamentale. Durante tutto il Championship Tour ci siamo abituati a condizioni al limite del decente e vedere una competizione con tubi perfetti e surf di alto livello ha sicuramente amplificato la voglia del pubblico di rivivere emozioni di questo genere. Giornate estive con onde invernali, questa è la stagione perfetta per il comprensorio basco, le spiagge non hanno fatto fatica a riempirsi e a creare una cornice da sogno in un contesto da World Tour.
Ospiti eccezionali
Il popolo grida alla rivoluzione, Jeremy Flores risponde. Il leggendario surfista francese si è fatto porta voce del malcontento locale ed ha vestito i panni di Napoleone Bonaparte, mettendo mano alla sua agenda personale per convocare gli amici più tosti del panorama internazionale. Da Stephanie Gilmore a Michel Bourez, Noa Deane, Mikey Wright, Jackson Dorian, Eithan Osborne e perfino il nostro Rocchetto Rigliaco (solo per citarne alcuni) hanno preso parte con molto interesse e coinvolgimento a questo contest. Tutti si sono espressi all’unanimità: “Ci manca molto la Francia nel calendario WSL”.
Tutti amano l’Europa e non esiste una destinazione come Hossegor nel Tour
Hossegor permette di condurre uno stile di vita da sogno. Le spiagge selvagge ed infinite si mixano perfettamente alla storia e alla tradizione francese, oltre a questo l’identità del posto è molto internazionale ed i servizi sono di alto livello. Non dimentichiamoci del divertimento e delle feste. Tutti i presupposti per un soggiorno indimenticabile. Il collocamento geografico delle lande permette ai surfisti di girovagare per l’Europa facilmente: la Spagna è a pochi minuti di macchina, città come Biarritz, San Sebàstian e Bordeaux distano solo qualche chilometro e la combo con il Portogallo permette ai surfer di poter stare in Europa per diverse settimane uscendo dalla monotonia che spesso affligge le altre tappe del Tour. Insomma, qui anche se si viene a competere si respira un’aria di vacanza, ci si rilassa, ci si svaga e c’è la possibilità di recuperare a livello mentale dallo stress.
Economicamente parlando la Francia fa un ottimo gioco, si presta all’organizzazione di eventi collaterali come premiere dei film, presentazione di nuove collezioni e coinvolge un pubblico affezionato che raggiunge Hossegor da tutta l’Europa. A differenza delle altre tappe nel tour della WSL che spesso vengono svolte in location ai limiti della civiltà, Hossegor è facilmente accessibile e quindi come abbiamo sottolineato più volte, anche l’affluenza è maggiore. Speriamo che il successo del Quiksilver Festival sia di buon auspicio e faccia finalmente tornare la Francia nel giro della WSL.
La soluzione
Darren Broadbridge, che lavora nel business del surf hossegoriano da 25 anni ed è attualmente impegnato con il colosso EuroSIMA, ha affermato che una soluzione effettivamente esiste. Ha spiegato che il governo francese sfruttando il flusso olimpico, sarebbe intenzionato a coprire una parte dei costi di un’ipotetica tappa del Championship Tour, come fatto con il Tour de France. Quello che è certo è che dopo Stab Highway Europe e questa gara, la fenice francese è risorta dalle ceneri ed è nuovamente pronta a volare alto.