Negli ultimi anni la California ha riportato nella World Surf League un cospicuo numero di atleti che sono diventati molto competitivi in pochissimo tempo. La cosa che sorprende (o forse no, vi spieghiamo dopo il perché) è che nelle prime 10 posizioni ci sono ben 5 surfisti uomini e 2 surfiste donne provenienti dallo stato americano, e 3 di loro sono residenti nella piccola cittadina di San Clemente dove si trova lo spot di Trestles. San Clemente negli ultimi anni è divenuta ancora più popolare di quanto non lo fosse già, soprattutto grazie ai quattro anni consecutivi in cui ha ospitato le Finals del CT, prendendosi di diritto l’appellativo di capitale del surf mondiale.
A cosa è dovuto questo successo di surfisti Californiani?
In California si respira surf dalla mattina alla sera. A Febbraio abbiamo avuto il piacere di trascorrere due settimane facendo base proprio a San Clemente e ci siamo resi conto di quanto il surf in California sia una cosa seria. Alle prime luci dell’alba, prima di entrare a scuola, ogni mattina si vede un esercito di ragazzini che escono di casa con la muta, montano sulla loro bici elettrica e con la tavola sottobraccio vanno a farsi un bagno prima di andare a lezione. I surf club qua sono un’istituzione ed ogni micro area ne ha uno che permette ai più giovani di allenarsi, li segue in allenamenti specifici e li prepara al meglio per le decine e decine di gare che ogni anno si disputano su tutto il territorio nazionale.
Il circuito di gare del settore scolastico è organizzatissimo e costruito per formare talenti
Durante uno dei weekend californiani abbiamo assistito ad una gara di surf molto importante a cui partecipava anche il giovane azzurro Alberto Barzan, che insieme alla famiglia vive a nord di Los Angeles. Alberto si è qualificato alle finali del campionato NSSA (national scholarship surfing association) grazie ad una serie di risultati importanti conquistati nei campionati regionali e durante quel weekend era impegnato in una gara ad Oceanside. A colpirci è stata l’incredibile affluenza di ragazzi da tutta America, delle vere e proprie squadre con coach, fotografi e filmer. Le condizioni del mare sono state altalenanti e la finale si è svolta con mare attivo e vento tesissimo, ma questo agli organizzatori non interessa: se ci sono le onde la gara si fa, questa è la regola.
Un’attitudine vincente e che già dalle prime esperienze di gara mette di fronte i giovani surfer a diversi scenari che potrebbero trovarsi ad affrontare durante i QS e le CS, ma purtroppo anche durante le tappe del CT come visto di recente. Nel campionato nazionale ovviamente lo stato più rappresentato è la California, che internamente può vantare una serie di ulteriori competizioni. Come ci raccontava Alberto i surf club sono fondamentali e durante l’anno le sfide contro i rivali aumentano la competitività e l’agonismo.
Le associazioni di surf giovanile negli Stati Uniti sono molteplici. Ma come funzionano di preciso?
La suddivisione parte dal basso, come ad esempio quelle regionali (come la WSA in California e la HSA alle Hawaii) fino alle nazionali (NSSA). Ogni associazione ha il proprio campionato ed i 4 groms con il ranking migliore vengono invitati a disputare la finale nazionale che si disputa a Lowers. La finale, che viene organizzata da USA Surfing, prevede giudici WSL e streaming live. La federazione americana pesca poi tra i top del ranking di NSSA e WSA per fare un campionato a parte, ad invito, che serve per la selezione del team junior Americano. Oltre a fare il proprio campionato USA surfing offre ai ragazzi una serie di stage e training nel corso dell’anno.
La Brazilian Storm è passata?
Il dominio brasiliano sul CT incombe ormai da quasi 10 anni. L’unico che è riuscito ad infrangere il regno dei verdeoro è stato John John Florence con 2 vittorie in 9 stagioni di tour (quella del 2020 è stata annullata per covid, con titolo non assegnato). Questa stagione è cominciata con una batosta per l’appassionato pubblico brasiliano: il due volte campione del mondo Felipe Toledo si è ritirato dopo una bruttissima figuraccia nella tappa inaugurale di Pipeline. In seguito ha ammesso di avere problemi di stress e di volersi prendere una pausa dalle competizioni.
Tre atleti alle Olimpiadi ma nessuno nei top 15
A tenere alta la bandiera ci ha pensato Gabriel Medina, che si è aggiudicato l’oro nei recenti ISA World Games, conquistando anche il terzo slot disponibile per le Olimpiadi di Parigi 2024. Il talento di Maresias però non sta brillando nel Tour ed il brasiliano più alto in classifica è Yago Dora, attualmente 16esimo. I supporter brasiliani accusano la WSL di aver cambiato metro di giudizio e la polemica scaturita per il caso Medina-Houshmand ha incendiato il profilo Instagram della lega. Se in quel caso specifico l’opinione pubblica ha ragione sulla polemica, nel resto del Tour abbiamo notato che il livello generale delle nuove generazioni si è alzato notevolmente e soprattutto si è adeguato all’innovazione che inizialmente era stata portata dai ragazzi della Brazilian Storm.
La California vuole regnare nel surf
La California ha un disperato bisogno di un campione mondiale di surf e negli ultimi anni ha investito fortemente su un programma giovanile che oggi sta portando i suoi frutti e che molto probabilmente porterà al successo un talento locale. Altro grande obiettivo americano è quello di dominare nelle Olimpiadi del 2028, che si terranno a Los Angeles, pronta ad essere definitivamente consacrata come terra promessa del surf. L’accusa mossa verso la World Surf League è proprio quella di aver disegnato un Tour che potesse permettere ad un surfista californiano di tornare a trionfare. La sede della lega è in California e le finali si svolgono da ben 4 anni a San Clemente. Coincidenze? Per molti no. Sarà questa la stagione che vedrà dopo ben 34 anni un nuovo campione del mondo californiano di Surf?