Come sapete abbiamo sempre avuto grazie alla sua disponibilità un filo diretto con Leo Fioravanti. Un podcast dopo ogni gara, domande e risposte, imparando a leggere le sfumature delle parole o del tono della voce. All’alba del suo quinto anno nel Championship Tour, Leonardo Fioravanti è rilassato e consapevole. Scarica la tensione, sposta il focus su di sé, non parla di obiettivi né lancia proclami: parla da atleta esperto e maturo.
Eppure Leo si presenta a Pipeline con i gradi di campione delle Challenger Series, il circuito di qualificazione che anche in virtù delle nuove regole WSL sta diventando sempre più competitivo. Ad Ottobre scorso Leo ha vinto l’EDP Vissla Pro ad Ericeira, un successo prestigioso e rilevante nella sua carriera. Non si era ancora mai visto in gara un Leo Fioravanti così solido e maturo. I terzi posti del Pro France 2019 e del Corona Open Mexico nel 2021 non possono essere ignorati, ma dal momento in cui Leonardo è scivolato fuori dal CT vittima del taglio di metà stagione, sembra che ci sia stato un click nella sua testa.
8 Dicembre 1997 è la data di nascita scritta sul passaporto di Leonardo Fioravanti. A volte ce ne dimentichiamo. Guardate Jack Robinson, che è esploso tutto d’un tratto: sono questi gli anni decisivi per la crescita di un surfista, c’è tempo. La delusione dell’anno passato ha accelerato un processo di maturazione mentale che sicuramente darà riscontri positivi in una stagione che sportivamente vale doppio. Il ranking del CT nel 2023 infatti sarà preso in considerazione anche per la qualificazione alle Olimpiadi del 2024 per cui, lo ricordiamo, il surf si trasferirà a Tahiti. Teahupoo è un’onda affine alle spiccate capacità di Leo nell’arte del tube riding, quindi a maggior ragione bisognerà che tutti collaborino affinché l’Italia del surf rappresentata da Leonardo Fioravanti sia presente alle Olimpiadi del 2024.
E nonostante il terremoto avvenuto in Fisw, che dal 20 Gennaio è ufficialmente commissariata, Leo ha dichiarato che il supporto dall’Italia non è mai venuto meno: “Le Fiamme Oro e la Federazione mi stanno aiutando tantissimo per raggiungere i miei obiettivi e di questo ne sono grato. Il resto non m’importa: non sono uno che chiede o va a caccia di gossip. Spero che anche il lavoro fatto per la nuova generazione abbia continuità”.
Peraltro Leo ci risulta che tu stia lavorando anche privatamente con uno dei coach della Nazionale, Adriano De Souza. È così? Ti va di raccontarci?
Sì quest’anno Adriano grazie al supporto della Federazione e delle Fiamme Oro verrà con me in Portogallo ed in Australia. Sono molto felice di avere Adriano, sarà un grande vantaggio averlo al mio fianco perché lui ha già vinto in Portogallo, a Bells Beach e Margaret River. Abbiamo fatto un test durante i Mondiali ISA di Huntington e c’è un buon feeling, mi sono trovato bene. Sono sicuro che mi aiuterà tanto.
Cinque gare e poi il taglio di metà stagione: quanto sarà importante partire forte stavolta?
So cosa vuol dire non passare il taglio ma guardandomi indietro penso che forse l’anno scorso abbiamo fatto tutti troppi calcoli anziché sentirci liberi di surfare, di divertirci, di esprimere ognuno il proprio stile. Cercherò di vivere il momento.
A fine stagione dove vorresti essere? Che obiettivi ti sei dato?
Non sto pensando a fare top 10, top 5 o cose così. Voglio concentrarmi soprattutto su me stesso perché so di avere il potenziale. Sono grato di essere nel Championship Tour, tra i migliori surfisti del mondo, e quest’anno voglio proprio godermela. Come sempre darò il massimo ma cercherò di concentrarmi su me stesso, non sul risultato. L’obiettivo è divertirsi.