“Alla squadra italiana vorrei insegnare la disciplina di cui c’è bisogno per vincere. Un aspetto fondamentale, soprattutto per i giovani che sognano di diventare pro. Senza continuità e metodo non si va tanto lontano”. Le prime parole di Adriano de Souza lasciano ben sperare, l’ex campione del mondo di surf si è già calato perfettamente nel ruolo. Il nuovo allenatore della nazionale azzurra ha appena 35 anni, sarà un coach giovanissimo: tra lui e Jesse Mendes ci sono soltanto 6 anni di differenza. De Souza non nega le difficoltà che sta attraversando nella transizione da atleta ad allenatore: “È molto sfidante ma sono felice dei feedback positivi avuti finora. Sto cercando di partire dalle basi, in questi mesi ho dato diverse classi a Praia da Grama, la prima wavepool targata Wavegarden del Brasile. Insegno sia ai più piccoli che alle persone comuni, mi aiuta tanto a spiegare dei gesti tecnici che per me sono scontati”.
Adesso un quiz: chi di voi si ricorda di “Leaving the Groms”? La serie prodotta da Red Bull in cui Leonardo Fioravanti volava in Hawaii, Australia e Brasile per allenarsi rispettivamente con Jamie O’Brien, Mick Fanning e, udite udite, Adriano de Souza. La serie fu addirittura trasmessa su Sky Sport, un evento epocale all’epoca (era il 2014). All’età di 17 anni Leo è stato per un periodo ospite a casa di Adriano, che infatti lo considera un amico: “Non ci siamo ancora parlarti perché io preferisco dire le cose faccia a faccia, di persona. Incontrerò Leo durante la tappa brasiliana del Championship Tour, spero che possa dirmi cosa si aspetta da me e che mi aiuti a conoscere meglio l’Italia”. Sulle possibilità di Leo Fioravanti non ha dubbi: “Ha le potenzialità per diventare campione del mondo”. Un passaggio Adriano de Souza lo dedica anche al connazionale Jesse Mendes, fresco di passaggio in azzurro: “Lui sono riuscito già a sentirlo, eravamo allo stesso QS. Lavoreremo affinché sia Jesse che Leo possano andare alle Olimpiadi nel 2024”.
Adriano de Souza racconta che la Fisw è stata la prima federazione a farsi avanti con lui, prima non aveva ricevuto altre offerte. Sarà quindi alla sua prima vera esperienza da surf coach e per questo la stessa Fisw ha voluto affiancarlo al navigato Yann Martin, confermatissimo nella sua posizione. Il colonnello, come è stato soprannominato dai ragazzi azzurri, è al lavoro con la nazionale ormai da qualche anno. Grazie alla Fisw siamo riusciti ad avere anche alcune sue impressioni sulla crescita dell’Italia del surf. A che punto siamo rispetto ai paesi europei tradizionalmente più preparati? Risponde Yann Martin: “Se guardiamo ai risultati l’Italia oggi ha 1 surfista nel CT, così come il Portogallo. Francia e Spagna invece sono a 0. Quindi per quanto riguarda il top assoluto siamo lì. La differenza con gli altri paesi si vede più nelle gare junior e nei QS, ma con la federazione stiamo lavorando per fare meglio”. Non è un segreto che l’Italia stia puntando moltissimo sui giovanissimi, sia nei campionati nazionali che nei raduni. Martin ci spiega le difficoltà di aver a che fare coi ragazzi di oggi: “Vogliono sempre divertirsi, e questo è giusto, ma non viene poi così facile concentrarsi nei momenti decisivi. Il nostro lavoro consiste proprio nel mantenere alto il divertimento ma aiutando i ragazzi a rimanere concentrati sulla loro carriera”. Ecco perché lo chiamano colonnello.
Sta nascendo un’Italia molto internazionale, che inizia ad avere tanto di verdeoro ma che sa parlare anche francese con Yann Martin. Il QS di Caparica non è andato molto bene per la truppa azzurra: Edo Papa è stato il migliore dei 5 uomini italiani, uscito al secondo round, mentre sia Emily Gussoni che Giada Legati sono uscite al primo round. Il 12 aprile inizia il waiting period della gara di Santa Cruz, dove i nostri ci riproveranno. Prossimo appuntamento da non fallire invece è il Mondiale Junior che si terrà dal 27 Maggio al 5 Giugno in El Salvador. Sarà anche la prima volta di Adriano de Souza con la divisa dell’Italia: speriamo porti bene.