Andrea Lamorte è la risposta a diverse domande che ci frullano nella testa ogni volta che andiamo a surfare: si può raggiungere un bel livello iniziando da grandi? È possibile migliorare la resa fisica e tecnica in mare attraverso una routine di allenamento a secco?
Andrea è nato a Druento, in provincia di Torino. Fino ai 18 anni è stato un agonista di judo ma sempre, anche da lontano, ha sentito il richiamo del mare. Un giorno il papà lo portò ad Andora in Liguria e da lì arrivederci judo. Andrea ha studiato scienze motorie, si è specializzato in osteopatia e segue come surf coach i ragazzi dell’Academy di Blackwave. Vi confermo che le sue giornate durano comunque 24h: “Sì ma la mia vita è come una partita di Tetris, un incastro tra gli impegni lavoro, le passioni e la famiglia. L’altra cosa divertente è che i miei pazienti sono spesso anche surfisti, quindi se ci sono le onde è capace che siano loro a paccarmi per primi. Gli appuntamenti a breve termine li prendo soltanto dopo aver guardato Windy”.
Da circa 6 anni Andrea Lamorte vive a Bogliasco con sua moglie e un bambino. Da poco è stato in viaggio di nozze. La destinazione? Australia. Australia uguale onde, no? Andrea non mi smentisce: “La verità è che ho scelto la persona giusta, per fortuna mia moglie capisce quanto il surf sia importante per me. Pensa che mentre eravamo via ho passato una giornata intera al training center di Snapper Rocks, è stata un’esperienza veramente formativa. Lì vanno ad allenarsi atleti del calibro di Italo Ferreira e Jack Robinson”. Conosco Andrea da qualche anno perché surfa per Sequoia Surfboards, un cliente della nostra agenzia Surfsuit Co. Abbiamo deciso di fare questo podcast per approfondire il tema dell’allenamento del surfista mediterraneo.
Partiamo col dire che non bisogna farsi traviare da Instagram: “Avrete sicuramente visto degli atleti del World Tour come Italo o Leo tirare su dei gran pesi. Fanno questo lavoro di forza per migliorare la capacità delle fibre muscolari di contrarsi sinergicamente. L’obiettivo non è aumentare il volume dei muscoli, è più un allenamento neurologico finalizzato ad esprimere la condizione di forza nel minor tempo possibile. Se ho una gamba più potente oltretutto, posso atterrare da un air di 3 metri sul piatto senza spaccarmi le articolazioni”.
Veniamo a noi adesso, i figli sfortunati di Nettuno. Partiamo con le brutte notizie: “Il miglior allenamento per il surf, è il surf. Non ce n’è ragazzi”. E va bene, grazi Andre per averci sbattuto in faccia la verità. Ora però risollevaci. Vai: “Ok, ci provo. Sappiamo tutti quanto sia energicamente probante fare una session di surf: è un esercizio ad alta intensità, aerobico, di resistenza. A noi succede che magari non fa le onde per 1 mese. Il giorno che arrivano, dobbiamo essere preparati da un punto di vista globale: aerobico, posturale e di forza. Per l’allenamento di un surfista mediterraneo però a differenza dei pro diventa fondamentale la parte aerobica. Più l’esercizio aerobico riesce ad essere funzionale, meglio è: se devo scegliere tra la corsa ed il nuoto, meglio il nuoto. Se posso andare a remare con la tavola, ancora meglio del nuoto”.
Puoi ascoltare l’intervista completa nel podcast con Andrea Lamorte per ulteriori consigli sull’allenamento del surfista mediterraneo: esercizi fisici, transfer motorio sul surfskate dall’asfalto al mare e yoga per evitare gli infortuni.