Quando stai vivendo un sogno fai fatica a distinguere l’illusione dalla realtà. Non è stato facile in effetti astrarsi dal sogno che il Mar Mediterraneo ha voluto regalare a tutti noi surfisti italiani in questi ultimi due mesi di gloria. Diversi uccellini sparsi per le coste del versante ovest, avidi frequentatori di spot arcinoti, mi hanno detto che però dopo due, tre o quattro giorni consecutivi di onde è calato drasticamente il numero di surfisti in acqua. Ma come? Non eravamo i più affamati? Quelli che si buttano al buio, senza nemmeno guardare il mare?
Scherzo naturalmente, la riduzione dell’affollamento è fisiologica e soprattutto positiva, la evochiamo continuamente quindi ben venga. Questo trend però mi ha invitato ad una riflessione: sarà mica che siccome ci siamo abituati a sopravvivere a lunghi periodi di digiuno da onde, con un’abbuffata ci saziamo? Inoltre forse non siamo sufficientemente allenati, perché comunque surfare 8 ore al giorno è deleterio: nessuno potendo scegliere si approccerebbe così a questo sport.
Il susseguirsi di mareggiate che hanno colpito la costa ovest da fine Ottobre fino a pochi giorni fa comunque è stato insolito, stupefacente. Ho condotto una piccola ricerca su Surfline per quantificare numericamente l’entità di questo fenomeno oceanico. Sfruttando l’utilissima funzione “historical forecast” ereditata dal compianto Magicseaweed, ho potuto verificare quanti giorni di surf abbiamo avuto in Liguria, Toscana, Lazio e Sardegna nel periodo che va dal 25 Ottobre al 14 Dicembre.
Quanti giorni di surf negli ultimi 51? Una ricerca condotta su Liguria, Toscana, Lazio e Sardegna
Per essere il più preciso possibile mi sono concentrato su spot di cui conosco le dinamiche: Levanto, Forte dei Marmi, Banzai e San Nicolò (Buggerru). Guardando una previsione su Surfline di questi spot, so dirvi con ragionevole certezza se le onde saranno insurfabili, surfabili, buone oppure epiche. Ho diviso le giornate in queste quattro categorie, perché non tutti le mareggiate sono uguali. Perciò su 51 giorni presi in analisi, secondo voi quante volte avremmo potuto surfare?
- 40 giorni di surf su 51. San Nicolò, Sardegna.
- 36 giorni di surf su 51. Banzai, Lazio.
- 33 giorni di surf su 51. Forte dei Marmi, Toscana.
- 33 giorni di surf su 51. Levanto, Liguria.
Sorpresi? Non credo. La Sardegna fa relativamente impressione confrontata all’Italia continentale, dove dal 25 Ottobre al 14 Dicembre 2023 si è avuta una media del 66% di giorni surfabili. Straordinario. Va tenuto in considerazione anche che mentre Banzai è uno spot che regge praticamente qualsiasi mare, tra Levanto e San Nicolò, ma soprattutto a Forte dei Marmi, ho dovuto cerchiare in nero una serie di giornate in cui il mare era completamente esploso, impraticabile.
San Nicolò dal 25 Ottobre al 14 Dicembre (51 giorni)
40 giorni di onde di cui:
25 surfabile
11 buono
4 epico
4 insurfabile
Banzai dal 25 Ottobre al 14 Dicembre (51 giorni)
36 giorni di surf di cui:
21 surfabile
10 buono
5 epico
Forte dei Marmi dal 25 Ottobre al 14 Dicembre (51 giorni)
33 giorni di surf di cui:
17 surfabile
12 buono
10 insurfabile
4 epico
Levanto dal 25 Ottobre al 14 Dicembre (51 giorni)
33 giorni di surf di cui
21 surfabile
11 buono
5 epico
4 insurfabile
Noterete che a Forte dei Marmi ad esempio, un beach break che per definizione regge solo fino ad una certa misura di mareggiata, nel periodo preso in analisi si è registrato un numero di giornate di onde insurfabili pari quasi a quelle di buona qualità. Discorso diverso per San Nicolò, che è pur sempre un beach break ma molto ben difeso dalla costa circostante.
Non siamo abituati ad affrontare troppi giorni di surf, molti hanno mollato. Perché?
Rientriamo nel campo delle opinioni, terra di nessuno, dove vale tutto ed il contrario di tutto. Ma se siete qui avrete quantomeno l’interesse a prendere una posizione, che sia favorevole oppure in contrasto con la mia. Imbeccato da amici che non saltano una giornata di onde nemmeno se la sera prima hanno bevuto una bottiglia intera di tequila, ho realizzato che il consueto affollamento di cui tanto ci lamentiamo qui in Italia è andato via via scemando nell’ultimo periodo. Onde di giovedì, venerdì, sabato….e domenica? Mmh, forse non vado, senti che freschetto…si sta bene sotto il piumone. Niente di disonorevole, anche il surfista italiano è umano, ma come racconta Luca arrivare sullo spot e trovare la lineup vuota fa un certo effetto: “In quel picchetto ad Ostia di solito con queste previsioni ci sono sempre almeno 8, 10 persone. Domenica scorsa non c’era nessuno, fino almeno alle 9.30. E comunque la serie era un metrone liscio, le previsioni erano regalate”. Arrivano altre testimonianze da Banzai: “Durante la settimana il parcheggio non rimane mai vuoto fino a metà mattina. È vero che oggi non era epico, ma comunque c’era un’onda altezza spalla con vento di traverso. Incredibile”.
Conferme di situazioni analoghe arrivano anche dal Pontile di Forte dei Marmi, dove il nostro grafico Andreas May riesce sempre a ritagliarsi un’oretta di surf: “Sai che negli ultimi tempi nei weekend viene molta meno gente da fuori? Sarà anche che ha nevicato e qualcuno avrà preferito sciare, però ce la siamo goduta di più”. In Sardegna ho chiamato Nicola Bresciani perché innanzitutto volevo un consiglio su che spot fosse meglio prendere come termine di paragone: sarei andato per il Capo, ma Nik mi ha convinto che la zona di San Nicolò (Buggerru) è più consistente poiché lavora con Libeccio, Ponente e Maestrale. Secondo il coach della nazionale italiana giovanile, le causa principale del calo di presenze in mare è la cattiva gestione fisica che abbiamo della performance surfistica.
Motivo primo: non sappiamo gestirci
Per un surfista italiano fare due session da 3/4 ore al giorno è normale ma ragazzi, parliamoci chiaro: non è affatto normale sfinirsi fisicamente in quel modo. Lo facciamo perché spinti dalla FOMO, perché alla visione delle onde dopo settimane di digiuno diventiamo famelici, bestie da combattimento che non conoscono tregua. Il primo giorno non c’è affaticamento che tenga, l’adrenalina copre ogni dolore. Il secondo giorno inizi già a sentire qualche acciacco, ancora sopportabile. Il terzo giorno forse tieni botta, forse comincia la resa: dipende da tanti fattori. Età, forma fisica, abitudine a fare stretching e mangiare bene, forza mentale ecc.
Motivo secondo: sindrome da gonfiore addominale
Riprendo la descrizione dei sintomi di questa patologia medica dal portale Humanitas di IRCCS: “Il gonfiore addominale […] a causarlo possono essere alcuni cibi, bevande gassate, la cattiva abitudine di mangiare troppo in fretta, le gomme da masticare, il fumo, lo stress o l’ansia”. Sarà pure vero che i surfisti bevono energy drink, ma se tra le cause di questa patologia leggo “mangiare troppo in fretta”, “stress”, “ansia” credo di aver trovato almeno tre risposte sensate. Quando arrivano le onde qui, trattandosi spesso di un evento raro, andiamo completamente in botta. Il primo giorno di onde fai sempre un’abbuffata, e come te altre migliaia di persone. Questo causa stress, ansia di non riuscire a prendere abbastanza onde.
Va a finire che ci accontentiamo, che probabilmente ci bastano due o tre giorni consecutivi di onde per essere già appagati e felici, con la sindrome della pancia piena. Direi che è un meccanismo naturale, non facciamocene una colpa. Non tutti infatti hanno il lusso di poter scegliere quando riposarsi, oppure la lucidità di uscire dal mare un’ora prima per preservare il fisico. È la dura legge del surfista italiano: combatti finché ne hai, sopravviveranno solo i più forti.