Storia
Il pontile di Forte dei Marmi è uno degli spot più iconici d’Italia. Non solo per la consistenza dell’onda, ma anche per la location in sé, che rappresenta un luogo simbolo del turismo del nostro paese. Ai fianchi del pontile del Forte sono state scritte importanti pagine della storia del nostro surf, esistono documenti fotografici che testimoniano scene di surf già negli anni ’70. Il vero boom arrivò a partire dagli anni ’90, un’impennata di praticanti e di interesse per personaggi di rilievo come Alessio Poli, Nicola Bresciani, Francesco Palattella e tanti altri ancora.
Descrizione
Come tutti i beachbreak, spot caratterizzati dal fondale sabbioso, anche il pontile del Forte è soggetto a rapidi cambiamenti di condizione. La sabbia (di grana fine) si sposta in continuazione per via di diversi fenomeni (correnti di fondale e di superficie, venti, direzione e intensità delle mareggiate) e va a concentrarsi di solito attorno ai piloni del pontile, formando dei banchi che “tirano su” l’onda. Predilige mareggiate con della componente di sud nell’ovest. Questo perché se la swell arriva da ovest / sud-ovest, l’onda incontra i banchi di sabbia del pontile con un’angolazione migliore. Risultato? Meno close-out, situazione purtroppo abituale in Versilia. Di conseguenza quando la mareggiata è troppo da ovest e colpisce la costa dritta per dritta, si hanno condizioni più complesse e meno divertenti.
Nei momenti in cui il vento soffia da terra e si allineano i pianeti (non così di rado), l’onda del Pontile di Forte dei Marmi può anche regalare dei piccoli tubi come testimoniano queste immagini. Attenzione però: per sua natura, questo spot non regge mareggiate oltre 1.5/1.8mt reali. È vero comunque che con mare attivo e se capaci di fare una buona lettura delle condizioni si possono prendere onde irregolari ma comunque divertenti, con una certa forza di spinta. Questa eventualità di verifica in corrispondenza dei 3/4 del Pontile, una definizione coniata dai local che identificano il punto in cui rompe idealmente rompe il mare quando è più grosso con i 3/4 della lunghezza del Pontile. Lo spot si attiva già con 0.8/0.9 di mareggiata e mare da fuori, il periodo lungo è amico del Pontile ma con un limite: con 9 o addirittura 10 secondi di periodo si alza il rischio di incontrare dei close-out. Il vento cross non danneggia del tutto l’onda quando non supera i 10 nodi di intensità.
Pericoli & Localismo
Attenzione a tuffarsi dal Pontile perché nonostante la poca altezza del salto invogli, anche il fondale sabbioso è basso. Come per tutti i beachbreak, ma in particolare in Versilia, consigliamo di leggere scrupolosamente le correnti per capire se esistano canali di uscita verso la lineup o buche dove evitare di finire remando. I fenomeni di localismo si sono attenuati negli ultimi anni, la nuova generazione di surfisti fortemarmini predilige la ricerca di secche più isolate. Purtroppo di recente il Pontile di Forte dei Marmi è stato preso d’assalto da principianti impreparati ad affrontare uno spot così affollato, imprevedibile e che richiede buone capacità di lettura del mare.
Spesso infatti il problema non è il livello sull’onda o la tecnica del surf ma soprattutto il posizionamento sulla lineup rispetto agli altri surfisti e l’esecuzione della duck dive. Per chi non avesse un livello sufficiente, sconsigliamo di surfare direttamente ai fianchi del Pontile ma di sfruttare il Pontile per studiare le condizioni da un punto privilegiato.