di Luca Giannetti
Il frontside carve è una delle manovre più eleganti che sia mai esistita, è l’essenza stessa del surf. Ogni surfista dovrebbe provare a padroneggiarla, scegliendo il proprio stile ma privilegiando sempre la velocità.
In un periodo storico in cui il surf, in video ma anche in gara, si sta proiettando sempre più verso le manovre aeree, essere “alternativi” e ritornare a lavorare su uno stile po’ più old school può riaccendere l’amore per la splendida arte della tavola. Considerando oltretutto che, e lo dico da persona abituata a curare gli infortuni degli altri, distruggersi caviglie e ginocchia provando gli air non sia poi così divertente. Sia che tu voglia impressionare i tuoi amici o i giudici della WSL, un bel frontside carve non passerà mai di moda.
Se penso ai migliori ad aver eseguito il frontside carve mi vengono subito in mente Andy Irons, Joel Parkinson, Mick Fanning, John John Florence, Stephanie Gilmore tra le donne, ma anche Jack Robinson e Leo Fioravanti per quanto riguarda la nuova generazione. È proprio il nostro Leo che in un video sul suo canale YouTube ci spiega perfettamente come fare un frontside carve, proponendo un’analisi veramente ben curata sia dal punto di vista fisico che tecnico.
Analizzando i movimenti dal principio è evidente che lo sguardo funga da mirino per indicare verso dove mandare il corpo, che con un effetto domino a spirale che va prima a ruotare, poi a comprimere e quindi a rilasciare tutta la potenza che si carica in questa spirale corporea. Il movimento di rotazione stesso, analizzato su alcuni pro in Australia tramite il gps del sensore TraceUP, raggiunge velocità fino ai 10/12 metri al secondo, ovvero tra i 35 e i 42 km/h.
Si tratta di un movimento in cui sono coinvolti la maggior parte dei muscoli e articolazioni del corpo, dalla testa ai piedi. Ma il fulcro di tutto è nel core (tronco) aiutato dalla forza di base degli arti inferiori.
Andando più nel dettaglio ci sono due sistemi che entrano in gioco nel complesso movimento di un frontside carve:
- Il sistema laterale
- Il sistema posteriore
Il sistema laterale è costituito da adduttori, medio gluteo, piccolo gluteo e quadrato dei lombi. Questi muscoli fanno parte del sistema della fascia laterale e sono usati durante i movimenti su una gamba, in questo caso quando il peso del corpo si “sposta” da una gamba all’altra.
Il sistema posteriore invece è responsabile dei movimenti con rotazione all’indietro e agisce come una molla a spirale per conservare energia. È costituito dal grande gluteo su un lato del corpo e il gran dorsale controlaterale, che si uniscono al centro dalla fascia toracolombare. Insieme a loro lavora anche il muscolo piriforme.
Ovviamente, insieme ai sistemi appena descritti, lavorano anche tanti altri muscoli, soprattutto con funzione stabilizzante come ad esempio gli obliqui e il retto dell’addome, ma quelli che ho citato in precedenza hanno un ruolo più attivo nel controllo del movimento stesso. Come tutti i movimenti, per l’esecuzione ottimale è fondamentale l’aspetto tecnico, la ripetizione del gesto all’infinito con video analisi e correzione da parte di coach esperti. L’allenamento in acqua è sempre il più efficace e specifico, ma in questo caso può essere utile allenarsi davanti a uno specchio o filmarsi per prendere consapevolezza del movimento e della postura da tenere durante la rotazione. Una cosa molto interessante è provare movimenti di curve e rotazioni con il surfskate e confrontarlo con i tuoi video di onde vere.
Il surf rimarrà sempre uno sport d’istinto dove il talento e il numero di ore passate in acqua continueranno a fare la differenza, ma è anche vero che si può migliorare sperimentando varie tecniche. I pro ad esempio si riguardano nelle onde prese durante il giorno a tutte le ore, anche prima di andare a dormire. E se anche un atleta come Fioravanti ha ammesso che cerca ancora di migliorare il suo frontside carve prendendo ispirazione da mostri sacri come Joel Parkinson, ogni dettaglio alla fine potrà contribuire a ridurre la differenza tra come surfiamo e come vorremmo surfare.