Leo Fioravanti è tornato sotto i ferri e ci auguriamo tutti che questa sia l’ultima volta. “Sì ma non preoccupatevi, torno più forte: dopo la schiena è tutto una passeggiata”. Fa riferimento allo spaventoso botto a Pipeline durante il Volcom Pro, un incidente che avrebbe spezzato la carriera della maggioranza dei ragazzi con il sogno di entrare nel CT. Non Leo, che comunque ricorda: “Mai più sentito un dolore del genere, davvero devastante”. E adesso come stai? “La caviglia non si è gonfiata tanto, il chirurgo è soddisfatto”. Pensando a quanto Leonardo sia una persona metodica e attenta al dettaglio, chiedo se sia uno di quelli che prima dell’intervento vogliono sapere cosa accadrà per filo e per segno. La risposta: “Sì ho visto il dottore 3 volte prima di operarmi. Ho avuto una rottura del legamento syndesmosis, la lesione coinvolgeva tibia e perone che si allargavano durante certi movimenti in assenza della trazione esercitata dal legamento. Hanno fatto in modo di riportarli in sede intervenendo anche sul legamento”. Tibia e perone, l’avete già sentito no? Totti, Germania 2006: vi dice qualcosa? Scusa Leo, sappiamo che sei interista, però dai quella volta a Berlino andò a finire con un azzurro che alzava al cielo una certa coppa. Chissà.
Difficile immaginare che con una caviglia tanto malmessa Fioravanti sia riuscito a pareggiare il miglior risultato in carriera in Messico. Sentiva male? “Sì dall’esterno capisco sia difficile realizzare, sentivo fastidio ma con la caviglia immobilizzata riuscivo a surfare senza interferenze. Stavo bene, ero all’85/90%. Ora punto ad un recupero in tempi record perché se aggiungo qualcosa a quel livello l’anno prossimo posso veramente svoltare”. Tempo libero in abbondanza in questa fase post-operatoria, un lusso a cui Leo non è abituato. Siamo arrivati addirittura a vederlo intervenire sotto ad un articolo Tuttologic su Instagram, consapevoli del fatto che le incursioni annuali di LF nella sezioni commenti si contano sulle dita di 2 mani, forse. “Hai ragione (ride, ndr), passo più tempo su Instagram adesso che sono fermo. Forse dovremmo tutti disintossicarci un minimo. Per il resto Netflix e sport in tivù, con calcio e golf in cima alle preferenze. Sto provando anche ad imparare il tedesco con Duolingo, vediamo se ci riesco. Sì mi piace fare i videogiochi ma non sono ancora arrivato al punto di chiudermi alla Playstation”.
Titoli di coda della chiacchierata sul percorso di recupero, quali saranno gli step: “Farò fisioterapia praticamente tutti i giorni tutto il giorno dalla prossima settimana, conosco l’importanza di seguire fedelmente il processo. Mi fido del mio staff e sono fortunato ad avere vicino casa il C.E.R.S. (Centro Europeo di Riabilitazione Sportiva) dove ho già lavorato per recuperare dai precedenti infortuni”. Peccato non vederlo in azione nei Challenger europei, tra Portogallo e Francia: “Dispiace anche a me perché poi oltre ad essere residente qui ad Hossegor, ho una casa anche sopra lo spot della gara in Portogallo (Ribeira d’Ilhas, ndr)”. Tuttologic comunque seguirà i prossimi eventi del WSL in Europa, rimanete qui per altri aggiornamenti su tutto ciò che ci piace del surf e oltre.