E’ stato un anno difficile, contraddistinto da scarsa qualità di onde, molte restrizioni e poche occasioni per scattare. Avevo in programma molti viaggi ma purtroppo a causa del covid ho potuto farne meno della metà. Nell’arco dell’anno ho pubblicato soltanto 19 fotografie sul mio Instagram. Non sono mai stato molto prolifico, ho sempre avuto un occhio super critico nei confronti dei miei lavori. Negli ultimi due anni mi sono impegnato a migliorare la tecnica dall’acqua, cercando di entrare il più possibile e sacrificando qualche fotografia che avrei potuto facilmente portare a casa scattando da riva. Per me le fotografie di surf sono quelle dall’acqua, sono quelle che trasmettono il sacrificio e la dedizione, oltre al talento ci vuole anche preparazione fisica. Sono quelle che mi gratificano di più. Per fare una classifica giusta ne ho scelte 5 scattate dall’acqua e 5 scattate da riva. I parametri per cui ho scelto queste fotografie sono i seguenti: manovra 40%, difficoltà di scatto 30%, luce e immagine 30%. Una delle cose che noto maggiormente tra le fotografie di surf che circolano su internet, in special modo quelle provenienti dall’Italia, è che spesso non rispettano nessuno dei parametri basilari. Esclusi pochi fotografi esperti, la maggior parte pubblicano fotografie dove l’onda è inconsistente, la manovra non è minimamente sufficiente e c’è almeno un particolare sbagliato nella composizione. Negli ultimi giorni su @tuttologicsurf vi abbiamo messi alla prova giocando ad indovinare la classifica delle mie 10 migliori fotografie di surf del 2021. Come siete andati?
Numero 10 – Roberto D’Amico, Liguria
Quel giorno di fine estate è l’emblema della passione e della ricerca. Una giornata passata tra le infinite code autostradali liguri e la ricerca di un’onda decente. Fino alle ultime ore della giornata tutto quello che abbiamo trovato era affollamento in spot con condizioni di mare attivo e pioggia. Poi nel primo pomeriggio arrivò la chiamata di Roby, “sto salendo, ci vediamo a _______ vedrete che sarà buono.” Nell’attesa che percorresse tutti quei chilometri per raggiungerci, ci dirigemmo allo spot. Nessuno in acqua, onde di misura e vento che stava girando. Era stata una buona chiamata. La luce era pessima, quasi buio, le onde vicinissime a riva non davano profondità all’immagine che avevo in testa. L’unico modo per tirare fuori delle foto decenti era scostarsi di 200 metri in diagonale rispetto all’onda. Alla fine la giornata risultò più che proficua. Ho scelto di mettere questa fotografia al decimo posto per la difficoltà nel trovare la luce giusta. Le nuvole e la scarsa visibilità hanno messo a dura prova il focus. Le onde erano molto difficili da surfare ma Roby le ha sfruttate al meglio.
Numero 9 – Francisco Porcella, Sardegna
La mia prima volta in Sardegna. Assurdo lo so, sono stato prima a Teahupo’o che a Capo Mannu, ma proprio in terra Sarda ho trovato l’anello che connette Tahiti all’Italia. Francisco Porcella, che avevo conosciuto tramite la prima puntata del podcast. Quel giorno il mare era attivo ma c’era buona misura, la maggior parte dei surfisti in acqua faceva fatica anche soltanto a prendere le onde. Ad un certo punto arriva Francisco, non sapevo cosa aspettarmi da lui, lo avevo sempre visto su onde giganti. La mia curiosità fu soddisfatta dopo poche onde, tra un air e qualche partenza nel vuoto, Francisco ha iniziato ad incastrare qualche bella manovra e un paio di curve davvero potenti. Ho fatto difficoltà a tenere ferma la mia macchina fotografica. C’era un vento molto forte che soffiava dal mare e tra le raffiche e i granelli di sabbia che mi andavano negli occhi, ho trovato lo scatto giusto. Sono un amante del surf aggressivo e potente e non è consuetudine trovare un surfista italiano che sia capace di eseguire questo tipo di manovre con condizioni di mare impegnativo.
Numero 8 – Alessandro Ponzanelli, Recco
Credetemi, scattare delle belle fotografie di surf a chi fa longboard è molto più difficile di quanto possa sembrare. Alessandro lo fa sembrare facilissimo, non perde mai la tavola ed ha un controllo magnetico. Quella volta a Recco ho aspettato che finisse la gara per vederlo in azione. Durante la sua heat una serie di combinazioni strane lo avevano fatto uscire dalla competizione ma in freesurf mi ha convinto di quello che ho sempre pensato: è lui il longobarder più forte d’Italia. I colori, lo sfondo e la naturalezza di Ale hanno reso questa foto unica. Il mare era calato, era molto freddo per il vento di terra e c’erano molte persone in acqua. Nonostante questo scattare la foto è stato piuttosto facile. Poca corrente e la luce era ottima, le foto dall’acqua meritano sempre qualcosa in più, per questo ho deciso di classificarla come ottava.
Numero 7 – Italo Ferreira, Portogallo
Italo è uno dei miei atleti preferiti in assoluto, le sue manovre aeree sono sempre spettacolari. Ho avuto la fortuna di vederlo dal vivo in più occasioni, l’ultima volta a Supertubos è quella in cui mi ha impressionato di più. Aggiungere qualcosa sarebbe superfluo. La difficoltà nello scatto era determinata soltanto dalla luce, ho deciso di mettermi in pieno davanti al sole per cercare un effetto di contrasto tra acqua, cielo, luce e manovra. Il resto lo ha fatto Italo. Per la manovra spettacolare avrebbe meritato qualche posizione in più, ma alle fotografie di surf scattate dalla riva do sempre meno valore: per questo si classifica in settima posizione.
Numero 6 – Tommaso Noah Pavoni, Liguria
Sono un amante dello stile. In Italia le belle manovre abbinate ad un’esecuzione stilosa sono molto difficili da vedere. Sono pochi i surfisti capaci di questa combo. Ho avuto occasione di vedere Tommaso in azione molte volte di recente e devo dire che il suo miglioramento mi ha davvero impressionato. Molto alto e molto potente, riesce spesso a sfruttare le onde con manovre radicali. Quel giorno il mare era un gran casino, affollamento e corrente hanno alzato la difficoltà di questo scatto. Per fortuna la luce era dalla mia parte.
Numero 5 – Gianmarco Pollacchi, Hossegor
Gianmarco è uno dei surfisti con il quale trascorro più tempo in acqua. Questa è la prima delle sue due foto che ho messo in classifica. Quella mattina in acqua c’erano alcuni atleti che avrebbero partecipato alla tappa del Challenger Series WSL. Non mi ha sorpreso il fatto che su quelle onde, veloci e tendenti al close-out, il gap tra Gianmarco e i professionisti non fosse così abissale. La miglior foto di quel giorno l’ho scattata proprio a lui. Gianmarco ha staccato nel punto giusto, nella sezione finale dell’onda. Io mi trovavo nel canale di corrente che portava verso nord, il cambio di marea da alta in bassa amplifica molto la corrente e diventa quasi impossibile rimanere a scattare nel punto giusto. Per fortuna gli sforzi non sono stati vani. Difficoltà di scatto abbastanza alta, focus perfetto, forma dell’onda perfetta, luce favorevole e manovra di livello hanno fatto posizionare questa foto al quinto posto.
Numero 4 – Nic Von Rupp, Portogallo
Nebbia e pioggia, l’incubo per scattare fotografie di surf. Luce assente, colore dell’acqua scuro e difficoltà di messa a fuoco a livello massimo. Vedo a malapena il surfista che parte, cerco di seguirlo con la mente, devo mettere a fuoco nel momento esatto in cui la punta della tavola uscirà dal lip dell’onda. Una frazione di secondo, niente raffica perché in quel caso la nebbia fitta potrebbe mandare fuori focus il surfista. Nic esce dal tubo con una posizione stilosissima: colpo di fortuna, la foto è fatta. Difficoltà massima per una foto scattata da riva, il resto lo fanno Nic e l’onda. Quarto posto.
Numero 3 – Brando Giovannoni, Liguria
Seguo Brando assiduamente da ormai 2 anni e nonostante questo tra pandemia ed infortuni non ero mai riuscito a vederlo surfare su onde di qualità. Un piccolo assaggio lo avevo avuto durante un viaggio in Sardegna. Finalmente ad ottobre 2021 sono riuscito a vederlo in azione sull’oceano, mi ha sorpreso molto come durante l’estate avesse perfezionato la parte aerea del suo surf. A colpirmi maggiormente però, sono stati gli ultimi mesi del 2021. Brando infatti oltre che avere uno stile molto bello, è riuscito a migliorare la tecnica. Di schiena è posizionato molto bene con braccia e testa, di faccia è riuscito a colmare qualche lacuna che aveva in passato. Questo scatto è l’espressione del duro lavoro: posizione del corpo da manuale, esecuzione della manovra nel punto giusto. Tengo molto a questi dettagli. La luce del tramonto, una buona misura e il colore dell’acqua hanno fatto il resto.
Numero 2 – Gianmarco Pollacchi, Toscana
Io e Gianmarco abbiamo un’ispirazione comune: John Respondek. Il fotografo australiano che segue la cricca di amici con il livello più alto di contenuti della storia del surf. Chippa Wilson, Dion Agius e Craig Anderson solo per citarne alcuni. Cerchiamo sempre di imitare le loro immagini nei limiti del possibile. Gianmarco è il surfista più forte d’Italia sulle manovre aeree e i suoi salti mi hanno dato la possibilità di provare e riprovare molte angolazioni e di fare tanti esperimenti dall’acqua. Ricorderemo quella giornata per i tubi (soprattutto per quel tubo) ma quando il sole era completamente tramontato e la luce quasi del tutto sparita, ho deciso di provare un’ultima mezz’ora di esperimenti, come faccio sempre. Scatto lungo e foto più artistica che tecnica. Il risultato è stato proprio quello che mi sono immaginato per anni guardando Respondek, era una di quelle fotografie di surf che ti immagini sempre di voler scattare e finalmente quella sera tutti i pianeti si sono allineati e mi hanno permesso di tirare fuori quello che volevo. Gianmarco ha staccato davanti a me nel punto più critico dell’onda. Il fondale lì è bassissimo, la corrente tira un sacco e l’onda è una vera e propria tagliola. Difficoltà di esecuzione altissima sia per me che per lui. Ad occhio nudo c’era pochissima luce e trovare il fuoco dall’acqua era molto difficile. Gianmarco era quasi costretto a chiudere l’air per non rompere la tavola e farsi male. Alla fine tutto è andato per il meglio. Ad oggi ritengo che questa sia una delle migliori foto che abbia mai scattato in Italia.
Numero 1 – Patrick Gudauskas, Portogallo
Less is more, così si dice no? Amo il bianco e nero, Patrick Gaudaskas è uno dei miei surfisti preferiti e questa era la prima volta che lo vedevo surfare dal vivo. Aggiungete che ha uno stile pazzesco abbinato a una potenza notevole e il gioco è fatto. Questa fotografia per me è il riassunto della parola surf. Essere veloci su un onda di misura e con tanta massa d’acqua, effettuare un carve in una frazione di secondo e mettere la tavola in quella posizione ha un coefficiente di difficoltà altissimo. Non è stato difficile scattarla, ma è molto raro riuscire a trovare una manovra del genere, anche tra i più forti. Questo è il motivo che mi ha portato ad eleggere questa foto come la migliore del 2021.