Sono stati giorni un po’ strani, direi altalenanti, qui in Portogallo. Avevo già vissuto una tappa del Championship Tour tanti anni fa, da inviato della Gazzetta dello Sport, sempre in Francia. Stavolta però è stato diverso perché con Tommaso venivamo qui sulle nostre gambe, a coronare un anno di duro lavoro tra podcast, sito e social. È stato strano perché soprattutto grazie a Roby D’Amico abbiamo passato tantissimo tempo a stretto contatto con i protagonisti del surf mondiale: ogni session, ogni cena, ogni birra stappata nelle serate ha rappresentato un momento per stringere relazioni, ascoltare e capire. Ho trovato complicata la gestione di queste situazioni perché devi ricordarti di essere “sul posto di lavoro” ma comportarti come se non lo fossi, altrimenti le persone che hai intorno potrebbero irrigidirsi.
È questo il motivo per cui abbiamo pubblicato così poco, eccetto che per gli aggiornamenti in diretta sulla gara di Leo. Abbiamo preferito vivere il momento e dedicarci ai rapporti umani senza spettacolarizzare la vita privata di questi ragazzi, che per quanto facciano esperienze straordinarie sono comunque soggetti alle forti pressioni che comporta essere uno sportivo professionista. Per un paio di giorni siamo stati con Roby, Edo Papa e Leo Fioravanti. Edoardo è arrivato in Portogallo per recuperare delle tavole prima di partire per l’Israele, dove comincerà la stagione dei QS europei. C’eravamo parlati via Zoom per il podcast, non l’avevo ancora mai incontrato di persona. È un surfista bravo e davvero focalizzato sui suoi obiettivi ma capisce anche l’importanza di saper lavorare coi social per creare buoni contenuti, una skill che sta imparando anche dal suo grande amico Kylian Guerin. Di Edo abbiamo apprezzato anche l’aspetto più divertente e spensierato, soprattutto negli scambi con Roby che è un po’ il fratello maggiore di tutti. È un continuo stuzzicarsi, fanno morire dal ridere insieme quei due.
È stato bello condividere con i 3 migliori rappresentanti del surf italiano qualche session in solitaria. Il giorno dopo l’eliminazione di Leo Fioravanti siamo andati ad Ericeira, con mare abbastanza grosso e vento di traverso. Ci siamo buttati su un’onda che si attiva raramente, surfando in particolare una sezione che faceva una partenza a slab per me proibitiva. Infatti sono rimasto sulla spalla ad aspettare le mie onde, mentre quei tre remavano di contropicco partendo su un roccione che faceva ribollire l’acqua in superficie. Ogni tanto arrivava un fuoriserie che costringeva tutti a remare velocemente verso largo, quindi si succedevano i “ohhh, eddaje: questa se la pijamo tutta in testa”. Intanto i ragazzi le spaccavano, come testimoniano le foto di Tommy, e godersi lo spettacolo direttamente da lì è stato eccezionale. Sulla lineup abbiamo parlato di tutto tranne che di surf. Leo è preparatissimo sul calcio, partendo dall’Inter che è la sua squadra del cuore, siamo finiti a discutere di Premier League e campionati internazionali. L’avreste mai detto?
Il giorno seguente siamo rimasti in zona Peniche, optando per un beachbreak poco frequentato mentre a Supertubos si svolgevano le finali del Meo Pro Portugal. Bassa marea, corrente pazzesca, sinistre veloci e divertenti. Arrivo in spiaggia, Leo mi fa: “Heat da mezz’ora tra me, Edo e Roby. Criterio dei giudizi QS, ognuno si attribuisce i suoi punteggi”. Ho visto Roby gasatissimo, col sorriso ma competitivo al massimo, come dovrebbe sempre essere per esprimersi al suo potenziale in gara. Infatti nella prima batteria ha insidiato la leadership di Leo, posizionandosi secondo. Anche la seconda heat da 30 minuti la vince il super favorito, Leo Fioravanti, ma con meno margine su Edo Papa e con un tubo di Roby invalidato per un’interferenza su Edo: “No regà non posso considerarlo buono, quell’onda gliel’ho strappata di prepotenza ad Edo che aveva la priority”. E giù risate. Come ogni competizione tra amici che si rispetti, alla fine chi perde paga. Edo e Roby hanno pagato in piegamenti, a cui però si è aggiunto anche Leo “perché comunque ho fatto abbastanza schifo”.

Da osservatore nonché tifoso del surf italiano sono rimasto felicemente colpito di vedere l’affiatamento tra i ragazzi, ognuno col suo ruolo: Leo Fioravanti ovviamente guida tecnica e riferimento assoluto, Roby D’Amico capitano e guida emotiva della banda, Edo Papa allievo attento e di belle prospettive. Adesso è importante che Leonardo possa far bene in Australia, tra Bells e Margaret, per riqualificarsi e tenere l’Italia nel CT. Dall’altra parte Edoardo dovrà farsi strada a suon di risultati nel QS, sappiamo che ha le capacità per imporsi. E Roby? Per Roby, se vorrà, speriamo in un futuro da dirigente: il ruolo di team-manager ed ambasciatore del surf italiano gli calzerebbe a pennello, abbiamo visto in questi giorni quanto sia rispettato e benvoluto anche a livello internazionale. Qualcuno è in ascolto?
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