Riccardo Giordano è una persona che ispira fiducia, lo sceglierei come partner d’affari. Molto più del mio parere conta quello dei migliori shaper del mondo che grazie alla sua mediazione negli ultimi anni si sono affidati a Cobra per lanciare la propria linea di tavole in epoxy. Racconta Riccardo: “Sono andato porta a porta negli ultimi 6 anni per convincerli a considerare la produzione di tavole in epoxy, su cui in Cobra siamo i migliori. Alla fine sono saliti tutti a bordo ma devo dare atto ad Hayden Cox (Hayden Shapes) di aver aperto la strada per l’innovazione. La Hypto Krypto rimane la tavola più venduta della storia, un anno soltanto qui ne sono state fatte 18.000″.
Riccardo Giordano è manager del Custom Surfboards Department di Cobra International, l’azienda thailandese leader nei compositi per watersports che produce le tavole di tutti i top brand mondiali: JS, Al Merrick, DHD, Lost e via dicendo. Lo diciamo noi per deduzione (si trovano diversi indizi anche sul sito di Cobra, scatti di tavole con in evidenza dettagli che non sfuggono ad un occhio allenato). Per correttezza anticipiamo che Riccardo non ha confermato alcun nome durante il podcast. Di Cobra ha scritto recentemente anche Stab con un’inchiesta che ci spiega il nostro ospite è stata portata avanti in incognito: “Non sappiamo bene chi sia stato a scrivere l’articolo, che è uscito con uno pseudonimo. Abbiamo qualche idea ma preferisco non lanciare accuse senza fondamento. Certo è che se Stab si espone così può creare problemi”.
Tornando sul personaggio, perché merita, Riccardo Giordano ha preso parte a 3 Olimpiadi e vinto 9 titoli mondiali di windsurf. Partito da Palermo, classe 1970, ha trovato la sua America a Bangkok dove si è stabilito 6 anni fa. Nell’intervista si insiste proprio sulle connessioni tra windsurf e surf da onda, per me tutt’altro che immediate: “Le innovazioni che vedete sui materiali delle vostre tavole arrivano sempre dal windsurf, perché lì la tecnologia viene testata sotto stress maggiori: velocità, salti, vibrazioni. Da quando ha iniziato ad interessarsi all’eps epoxy, il surf insegue il windsurf”. A volte con la spocchia che contraddistingue noi surfisti pensiamo che il windsurf sia diventato ormai il giocattolo sfortunato dei watersports, quello dimenticato su una mensola impolverata in soffitta. Invece no: “Il fatturato maggiore in Cobra lo generano windsurf, sup e le motorized board, il nuovo oggetto preferito dai super-ricchi con lo yacht. In California ce l’hanno tutti”.
Gli highlights del podcast:
- Occhio alle tavole in carbonio. Dopo che Filipe Toledo ha vinto al Surf Ranch con un prodotto di Dark Arts, piccolo shaper californiano specializzato nella fabbricazione di tavole interamente in carbonio, molti brand hanno iniziato a bussare alla porta di Cobra che studia soluzioni in carbonio da almeno 5/6 anni.
- L’azienda è guidata dal figlio del fondatore, Danu Chotikapanich, un ingegnere industriale thailandese che ha studiato in Germania. Adesso a detta di Riccardo: “Cobra è molto strutturata, una roba bestiale. Prima eravamo un po’ messi così, alla surfista…(ride, ndr)”. Per volontà del Ceo Cobra ha aperto anche un dipartimento automotive, che fabbrica parti in carbonio per supercars. Cobra è nel mercato delle tavole da surf dal 1995.
- Ogni top brand ha un suo ghost-shaper, sono tutti thailandesi formati direttamente dall’head shaper di chi produce in Cobra. Alcuni di questi ghost-shaper fanno tavole da oltre 30 anni e girano adesso ad una media di 30 tavole prodotte al giorno.
- Cobra non crea tavole soltanto per la grande distribuzione, ma anche per gli atleti. Se un pro utilizza una tavola in epoxy al 99% sarà stata costruita in Thailandia sotto la supervisione di Riccardo.
- Ultima bombetta lanciata da Riccardo: “Preparatevi ad un 2022 scoppiettante, stanno per uscire parecchie cose nuove e verranno messe fuori dai top brand. Vedrete delle belle storie…(ride, ndr)”. Siete pronti ad aprire il portafogli?