Abbiamo sempre creduto che il Generazioni Tour fosse l’iniziativa giusta per compattare la splendida community che rende Tuttologic Surf un progetto unico nel panorama nazionale, ma adesso dopo 4 tappe, 2 mari e 4 regioni diverse possiamo dire che ci avete dato ragione. La scelta di aprire con la Versilia e chiudere con Roma non era casuale, questi due luoghi sono gli avamposti di TLS, dove ci aspettavamo più tifo. Anche Ostia, il mare di Roma, è stato un successo possibile grazie alla Pettirosso Surf School ed agli ospiti di giornata.
Roma Caput Mundi ce lo diciamo spesso tra di noi, mi ci metto da romano, e continuiamo a raccontarcela anche se ahimè Roma è una città in caduta libera da più o meno quando sono nato. Il tempo passa e consuma la storia, ma anche se il mondo va avanti il romano adora rivangare il passato in cui primeggiava. Ecco il collegamento che mi serviva per arrivare a Giorgio Pietrangeli, mattatore indiscusso dell’ultimo Generazioni Tour podcast. Fa e disfa col suo savoir faire rude e diretto, che balla sempre sul confine ma poi in fondo risulta accattivante. “Gioggio” è un personaggio istrionico che starebbe bene nei romanzi di Don Winslow, riprenderemo in mano il file della sua vita presto e stiamo già studiando come perché merita davvero.
Ramon Taliani ci ha letteralmente salvato l’evento, è subentrato dalla panchina sostituendo Roby D’Amico con un gol decisivo nei minuti di recupero. Di poche parole, che poi vicino a Giorgio sembrerei uno taciturno pure io, ma ragazzo educato e serio, con un talento sproporzionato rispetto a quanto sia riuscito a raccogliere in carriera. Con Ramon una promessa di andarlo a trovare in Costa Rica, nel prossimo weekend sarà di ritorno in America Centrale. Un paio di persone mi hanno detto che ha la stessa voce dell’attore abruzzese che interpreta “Spadino” in Suburra. Un po’ ci prende. Comunque “Spadino” è un soprannome epico quindi chiediamo ufficialmente a Ramon di autorizzarci ad utilizzarlo.
C’è bisogno di soprannomi per creare empatia e costruire eroi sportivi. Se guardo Valerio Funari penso al nickname di Steph Curry, il playmaker dei Golden State Warriors che negli ultimi 10 anni ha cambiato il gioco del basket. “Baby-Faced Assassin”, Valerio ha gli occhi chiari ed i capelli biondi, il viso angelico che ti guarderà alla fine della prossima heat persa. Gli auguriamo di fare nel surf italiano anche solo l’1% di quanto Curry abbiamo fatto per il basket mondiale, sicuramente non perderemo di vista lo stiloso goofy da Fiumicino.
Il surf a Fiumicino è Coccia di Morto e quello spot ci porta ad Antonio Belli, altro personaggio leggendario della scena laziale chiamato ad intervenire da Giorgio. Meno “sbrasone” (un modo di dire sbruffone in romanesco) e più schivo del compagno di avventure già sul palco, Antonio è stato allenatore della nazionale italiana negli anni in cui i ragazzi dovevano mettere i soldi di tasca propria per partecipare alle competizioni internazionali.
È stato bello incontrarvi da costa a costa, l’affetto ricevuto di persona è benzina per il motore delle nostre idee. I 3 podcast del Generazioni Tour (Versilia – Recco – Riccione) pubblicati nelle settimane precedenti hanno già oltre 1000 riproduzioni, i vostri applausi e le vostre domande sono nelle orecchie dei surfisti di tutta Italia. Dalla prossima settimana riparte la programmazione canonica con 3 nuove rubriche:
- Drop-In. Il surf visto da artisti, imprenditori, motociclisti, sciatori e sportivi in genere che abbiano una connessione con il nostro mondo.
- Surfbiz. L’evoluzione della domanda “ma si può vivere di surf?”. Entriamo nello specifico intervistando gli addetti ai lavori dell’industria surfistica.
- Arti & Misteri. Tavologia con i sacri custodi di rail e tail: gli shaper. Anche se siamo tuttologi(c), qui la cattedra la lasciamo a chi le tavole le fa di mestiere.
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